Capsule di
caffè: quelle in bioplastica compostabile di FLO sono le
più sostenibili
FLO ha collaborato allo studio del centro di ricerca
olandese Wageningen Food & Research della Wageningen
University & Reasearch (WUR) finalizzato a valutare
l'impatto ambientale e la circolarità delle capsule di
caffè monoporzionato. Dal confronto tra capsule
differenti per materiale e tecnologia di produzione,
quelle in PLA, sviluppate da FLO in collaborazione con
NatureWorks, sono risultate le migliori.
Lo scopo dello studio è stato quello di valutare la
sostenibilità di vari tipi di capsule per caffè,
considerandone tutto il ciclo di vita, e per farlo sono
stati simulati diversi scenari di fine vita, dal riciclo
al compostaggio alla termovalorizzazione e, infine, la
discarica. La sostenibilità è stata valutata calcolando
in particolare il Global Warming Potential su 100 anni
(GWP100), che rappresenta le emissioni di gas
climalteranti associate al ciclo di vita del prodotto, e
l’indicatore di circolarità dei materiali (MCI), ideato
dalla Ellen MacArthur Foundation per quantificare la
coerenza di un prodotto inserito in un contesto di
economia circolare; la combinazione dei due mostra il
livello di sostenibilità della capsula.
Dal confronto tra capsule in bioplastica termoformate e
a iniezione, in plastica tradizionale, e in alluminio, è
emerso che la capsula in PLA di FLO possiede il minor
GWP100. Considerando poi il compostaggio industriale
come scenario di fine vita, il valore di MCI della
capsula FLO risulta il 100%, cioè il massimo di
circolarità. Combinando i due indicatori, la capsula
compostabile termoformata dell’azienda di Fontanellato è
risultata la più sostenibile di tutte.
Lo studio, infine, evidenzia come anche la tecnologia
alla base della produzione influenzi significativamente
il risultato: la termoformatura, con cui viene
realizzata la capsula FLO, è un processo che, rispetto
alla tecnologia a iniezione, permette la produzione di
capsule con spessori più sottili, quindi con un minor
uso di materia prima e un minor peso, con conseguente
riduzione di emissioni di gas climalteranti.
“I risultati di questo studio – commenta Erika Simonazzi,
Marketing Manager del Gruppo FLO – sono la dimostrazione
che stiamo procedendo nella giusta direzione e che la
nostra intuizione di puntare sulla bioplastica
termoformata è corretta. La ricerca si rivela
particolarmente importante anche alla luce delle vicende
legislative di questi ultimi mesi che vedono
protagonista l’Europa sul tema della riduzione dei
rifiuti da packaging monouso (PPWR). Dal regolamento
PPWR in discussione in questo periodo al parlamento
europeo, emerge infatti che per quegli imballi che
vengono gettati con il prodotto all’interno, come le
capsule o cialde per caffè e le bustine del the, il
compostaggio è la soluzione più auspicabile.”
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