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Giovedì 2 Ottobre 2025

Il cane mi ha mangiato i compiti… rinviata di un anno l’EUDR

Ci stiamo preparando all'ennesima figuraccia europea? Pare proprio di sì, ma non siamo così dispiaciuti visto che almeno questa battuta d'arresto dovrebbe avere un effetto positivo sui prezzi del caffè.

Tutti sapevano quanto fosse delicato e ricco di problematiche il tema della deforestazione, ma ciò non ha fermato gli amati politici europei a legiferare prima di conoscere a fondo l'argomento. Ora che se ne sono accorti, si sono ridotti a trovare una scusa: problemi informatici. Così l’EUDR, il regolamento europeo contro la deforestazione, rischia di slittare di altri dodici mesi. Una notizia che arriva a pochi mesi dall’entrata in vigore prevista e che, inevitabilmente, solleva più di un sospetto.

La commissaria europea Jessika Roswall ha infatti informato Parlamento e Consiglio che la piattaforma digitale necessaria a garantire i controlli non è in grado di reggere il carico previsto. Una motivazione che ha lasciato molti di stucco, considerata la centralità dello strumento e i tempi lunghi che Bruxelles aveva avuto per prepararsi.

Durissima la reazione del WWF, che ha definito questa giustificazione “una scusa tipo il cane mi ha mangiato i compiti”. Un attacco frontale alla Commissione, accusata non solo di incompetenza tecnica, ma anche di mancanza di volontà politica nel portare avanti il regolamento nei tempi stabiliti.

Il sospetto, infatti, è che questo rinvio non sia del tutto casuale. Mentre a Bruxelles si parla di deregolamentazione e di alleggerire i vincoli per le imprese, il rischio concreto è che l’EUDR finisca sotto l’autobus, sacrificato sull’altare di altre priorità.

Addio palette: la rivoluzione del caffè arriva grazie a ILINVEST by NOVA

Dopo il bando delle palette in plastica imposto dall’Unione Europea con la direttiva SUP, il settore del vending ha provato diverse alternative per garantire al consumatore la consueta esperienza di pausa caffè. Bioplastica, carta, legno, bambù: soluzioni sperimentate con risultati non sempre soddisfacenti, sia per l’efficienza tecnica che per l’accettazione da parte dei clienti.

Ora però potrebbe aprirsi una nuova strada. ILINVEST by NOVA presenta un sistema “patent pending” che promette di eliminare del tutto la necessità delle palette e delle bustine di zucchero, erogando direttamente un caffè già dolce e perfettamente omogeneo. Una piccola rivoluzione che potrebbe cambiare in profondità la quotidianità di milioni di consumatori.

I benefici sono immediati: niente più rifiuti in plastica o carta, tempi ridotti per la preparazione della bevanda, minori costi di gestione e manutenzione per le aziende. Senza contare il vantaggio igienico, dato dal minore contatto con accessori esterni e dall’ambiente più pulito attorno alla macchina.

La tecnologia non si limita ai distributori freestanding ma può essere applicata anche alle macchine OCS, offrendo negli uffici un caffè dal gusto naturalmente dolce, pronto da gustare senza aggiunte. Un’innovazione che coniuga efficienza, sostenibilità e qualità sensoriale.

Chi vuole assistere a questa anteprima esclusiva troverà ILINVEST by NOVA ad Host, Padiglione 8, Stand E53 e poi anche a Venditalia 2026...

Mercoledì 1 Ottobre 2025

Paradosso vending, abbandonati dalle istituzioni ma virtuosi nelle tasse

La vicenda dei cinquanta furti in un solo mese ai danni di una gestione bresciana continua a far discutere. Nonostante le denunce presentate e i filmati delle telecamere consegnati alle autorità, tutto è rimasto fermo. Un immobilismo che si è interrotto solo dopo che la stampa ne ha parlato in un lungo articolo di denuncia sul Giornale di Brescia (CLICCA QUI).

Il vending, infatti, è stato il primo a sperimentare la memorizzazione elettronica dei corrispettivi ed è oggi tra i comparti più controllati e regolari sul fronte fiscale. Lo dicono i dati ufficiali del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che questa estate hanno fotografato il rischio di evasione delle diverse categorie professionali. In cima alla classifica ci sono discoteche (77%), panetterie (70%), consulenza finanziaria e assicurativa (68%), mercerie (68%), giocattoli (67%), abbigliamento (65%), gioiellerie e pelliccerie (65%), cinema, giostre e parchi (64%), campeggi e villaggi turistici (64%), bar e gelaterie (56%), ottici e fotografi (50%), dentisti (48%), giornalai (45%), farmacisti (37,4%), notai (37%) e medici e laboratori (25%). Il vending non compare.

E allora la domanda è inevitabile: possibile che un comparto che versa puntualmente quanto dovuto e che viene sottoposto a controlli serrati debba essere lasciato solo di fronte a oltre cinquanta episodi criminosi in trenta giorni?

Immaginate se la stessa cosa fosse successa a una nota catena di abbigliamento o a una farmacia. Nessuno crederebbe ad un mese intero di furti senza un intervento deciso delle forze dell’ordine. Perché nel vending invece sì?

Fallisce la rivoluzione senza casse. Amazon chiude tutti i Fresh in UK

Il colosso americano del commercio online chiude baracca e burattini. Dopo soli quattro anni dall’arrivo a Londra, Amazon ha deciso di spegnere le luci in tutti i 19 punti vendita Fresh nel Regno Unito, convertendone appena cinque in Whole Foods, la catena bio che aveva comprato a peso d’oro nel 2017.

Il modello senza casse, presentato come la rivoluzione del retail, che avrebbe potuto rappresentare una minaccia anche per il vending, non ha mai convinto. Finita la pandemia, i clienti sono tornati alle vecchie abitudini e le telecamere intelligenti non sono bastate per scalfire i giganti della spesa come Tesco e Sainsbury’s. Amazon ha così scoperto che il futuro non si compra con qualche sensore e un’app.

Sui dipendenti regna l’incertezza. Ufficialmente ci saranno ricollocazioni interne, ma la realtà è che nessuno sa quanti posti andranno persi. L’unica certezza è che il progetto Fresh si chiude come uno dei più clamorosi flop della strategia europea di Jeff Bezos & co.

Amazon continua a parlare di innovazione e prezzi bassi, ma il bilancio dell’avventura Fresh racconta una verità poco entusiasmante, quella dell’ennesimo gigante che voleva rivoluzionare la spesa, ed è finito travolto dalla realtà...

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